Il terreno presenta due tipologie: una prevalentemente argillosa-calcarea più adatta ai rossi bordolesi, l'altra limoargillosa con presenza anche di sabbie e “caranto”.
Questo vocabolo locale, derivato dal tardo latino caris “sasso”, indica un paleosuolo tipico della pianura veneta e si distingue per la presenza di piccoli noduli calcarei; quest'ultimo terreno è più adatto ai vini bianchi ed al Raboso Piave.
La maggior parte della superficie vitata è stata rinnovata con impianti molto fitti (5000 ceppi-ettaro) allevati a Guyot o cordone speronato in funzione della varietà coltivata.
Particolari attenzioni vengono riservate alle tecniche colturali: minime e ben bilanciate concimazioni, potatura energica con selezione di poche gemme per vite, cimatura dei tralci in verde e defogliatura per favorire l'esposizione al sole dei grappoli.
Queste cure meticolose garantiscono una ottimale maturazione dell'uva che solo così porterà a risultati di grande qualità. |